Alla Corte Costituzionale è cominciata la camera di consiglio partecipata, cioè aperta alle parti, sugli otto referendum. Con sei dedicati alla Giustizia, uno sull’eutanasia attiva (l’”omicidio consenziente”) e uno sulla cannabis legale, i quesiti sono sotto esame di 15 giudici costituzionali. Il presidente Giuliano Amato ha spiegato nei giorni scorsi che “occorre un doveroso impegno per consentire, il più possibile, il voto popolare”.
Si è già discusso sull’eutanasia attiva. Sono presenti 18 avvocati per depenalizzare l’omicidio del consenziente e interverranno tutti. Presenti, solo come uditori, sette esponenti del Comitato promotore, guidato dall’Associazione Coscioni. Tra gli altri ci sono Marco Cappato e Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antonioni, conosciuto come Dj Fabo morto in Svizzera con il suicidio assistito nel 2017. Poi verrà affrontata depenalizzazione della coltivazione della cannabis e successivamente i quesiti sulla giustizia (responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, custodia cautelare, abolizione di una parte della legge Severino, raccolta firme per il magistrato che intende candidarsi al Csm, valutazione dei magistrati) promossi dalla Lega e dai Radicali. Le decisioni saranno comunicate solo alla fine del conclave tra oggi pomeriggio e domani. Se la Consulta dichiarasse l’ammissibilità dei quesiti, il voto si dovrebbe tenere tra aprile e maggio.
Emma Bonino di +Europa, ha dichiarato di attendere “con speranza gli esiti della Consulta”, polemizzando però sul fatto che “le Camere si sono svegliate dal sonno solo per evitare i referendum”. Soddisfazione dalla Lega sul tema Giustizia. Il leader Matteo Salvini ha parlato di “una bella giornata per la democrazia e ringrazio i milioni di italiani che ci hanno aiutato. In quel palazzo si decide oggi se dopo 30 anni saranno i cittadini a fare la vera riforma della giustizia”.