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HomeCronaca Suicidio assistito, via libera all’uso del Tiopentone dopo le richieste di Mario

Marche, suicidio assistito
dopo le richieste di Mario
via libera al Tiopentone

L'associazione Luca Coscioni esulta

"Svolta storica dopo numerose battaglie"

di Michela Pagano11 Febbraio 2022
11 Febbraio 2022

Una denuncia penale per omissione di atti d'ufficio nei confronti dell'azienda sanitaria unica delle Marche (Asur) che non ha dato seguito alla verifica delle condizioni di accesso al suicidio assistito come previsto nella sentenza della Corte Costituzionale su caso Cappato/Dj Fabo e come disposto dal collegio del Tribunale di Ancona in sede di reclamo. Il caso, hanno riferito oggi, 26 agosto 2021, il tesoriere dell'Ass. Coscioni, Marco Cappato, e uno dei legali, l'avv. Filomena Gallo, è quello di Mario (nome di fantasia), 43enne ex autotrasportatore marchigiano, tetraplegico da dieci dopo un incidente stradale, che da un anno chiede all'azienda sanitaria il suicidio assistito: dopo il diniego dell'Asl e un primo no del giudice, in sede di reclamo il collegio ha accolto l'istanza disponendo che l'Asur verifichi le condizioni del 43enne al fine di procedere. Una decisione a cui l'Asur non ha dato seguito: dopo una diffida ad attivare la procedura, è stata ora depositata la denuncia alla Procura di Ancona a carico dell'azienda sanitaria regionale, nella persona del rappresentante legale, cioè della direttrice generale. ANSA/ DANIELE CAROTTI

Il Tiopentone per il suicidio medicalmente assistito si può utilizzare. È la decisione della commissione multidisciplinare di esperti, istituita dall’Asur, dopo la richiesta del 44enne marchigiano Mario, che ha iniziato una battaglia legale con l’Azienda sanitaria Unica Regionale per l’applicazione della sentenza della Consulta Cappato-Dj Fabo.

La battaglia legale di Mario, tetraplegico a seguito di un incidente stradale, è cominciata oltre 15 mesi fa, con la richiesta al Tribunale di Ancona che l’Asur verificasse la sussistenza dei requisiti. Nello scorse settimane Mario aveva anche denunciato lo stesso Comitato e l’Asur Marche per il reato di tortura, oltre che per quello di omissione di atti di ufficio e tutti gli ulteriori reati collegati che potessero configurarsi.

“È una svolta storica – ha dichiarato l’Associazione Luca Coscioni, che assistito Mario nella sua battaglia legale – sarebbe ora grave se il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme, come quelle in discussione alla Camera che restringono, invece che ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale.

 

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