“Sono 70 volte che la terra mi fa girare intorno al sole e…la testa non mi gira ancora”. Vasco Rossi compie 70 anni e sui social ringrazia la musica che “non fa distinzioni di sorta e dispensa fortissime emozioni”. Nato a Zocca, in provincia di Modena, il 7 febbraio 1952, il Komandante è l’icona musicale capace di unire tre generazioni. Una carriera importante anche dal punto di vista dei numeri: 34 album, di cui 18 in studio, 11 dal vivo e 5 raccolte ufficiali, oltre a due Ep e un’opera audiovisiva, per un totale di 191 canzoni. Parliamo di 40 milioni di dischi venduti dal 1978. Il primo è “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, uscito in sole 20.000 copie, in Emilia-Romagna e Lombardia.
Il Blasco, da più di 40 anni, continua a essere un fenomeno unico nella storia della musica italiana riscuotendo un successo senza paragoni nel nostro Paese. La rivista Rolling Stone Italia considera il suo album “Bollicine” e il brano “Siamo solo noi” rispettivamente il disco italiano migliore di sempre e la migliore canzone rock italiana di sempre.
Una “vita spericolata” la sua, in un’età in cui normalmente le priorità sono i nipoti, il Blasco sembra non invecchiare mai, con quell’aria sbarazzina tipica dei bambini sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da fare.
Mancano infatti poco meno di 4 mesi al Vasco Live ‘022, che partirà il 20 maggio, e il rocker di Zocca non sta nella pelle, non vede l’ora di tornare in scena. Dopo due anni di stop forzato, lui – come il popolo del rock – non aspetta altro che ritrovarsi sul palco.
Vasco Rossi è figlio del suo tempo, un ragazzo cresciuto in provincia in un’Italia soffocata dagli anni di piombo. Le canzoni del Blasco riescono a riflettere a pieno la società moderna, cantando di cadute, rinascite, metamorfosi, eccessi perché in fondo “è tutto un equilibrio sopra la follia”.