Sale la tensione a Kiev in vista di una possibile invasione delle truppe russe. Il governo americano ha diffuso un avviso ai propri concittadini sconsigliando di recarsi in Russia e ha ordinato l’evacuazione delle famiglie dei diplomatici e del personale nella capitale ucraina. Anche Londra ha preso la stessa decisione. Scelte “premature” ed “eccessive” secondo il governo di Kiev.
Intanto, Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha annunciato che “a meno che il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, non abbia qualcosa da dirci di importante, il personale dell’Unione europea non ha in programma nessuna evacuazione”. Borrell ha anche aggiunto che l’Ue sta preparando un pacchetto di sanzioni per la Russia, “ma nulla di concreto verrà approvato oggi”. Secondo l’Alto rappresentante Ue non è necessario “drammatizzare la situazione” perché “i negoziati con Mosca sono in corso”.
Per fronteggiare le crescenti tensioni in atto, infatti, oggi a Bruxelles si tiene un Consiglio dei ministri degli Esteri Ue con il segretario di Stato Usa. Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, arrivando in Belgio si è detto convinto che la guerra “sia una possibilità reale”. La Lituania, quindi, ha intenzione di chiedere “una risposta unitaria perché Mosca vuole dividere l’Occidente”.
Nel frattempo, la Nato ha annunciato che gli alleati “stanno inviando navi e caccia in Europa dell’Est”, per rinforzare la capacità di “deterrenza e difesa”. Anche perché la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall’Ucraina. Secondo vari media americani, poi, il presidente Usa, Joe Biden, sta esaminando la possibilità di inviare fino a cinquemila soldati nel Baltico e nell’est Europa. La decisione potrebbe arrivare già in giornata. Biden ne ha parlato a Camp David con i suoi consiglieri. Al vertice hanno partecipato, in remoto, oltre a vari alti ufficiali, anche il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore generale Mark Milley.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung pubblicata oggi, ha sostenuto: “La Russia dovrebbe pagare un prezzo alto nel caso di un’aggressione all’Ucraina”. La linea maestra però resta il canale diplomatico, anche perché “tutto quello che facciamo serve ad evitare altre escalation”.