Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato questa mattina a Kiev. L’obiettivo del viaggio del capo della diplomazia statunitense è mostrare sostegno all’Ucraina, di fronte ai timori di un’invasione da parte della Russia. Blinken, che incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha invitato Mosca a scegliere “una via pacifica” per risolvere le tensioni con Kiev. “Spero fortemente che possiamo mantenere ciò su un percorso diplomatico e pacifico, ma alla fine sarà il presidente Vladimir Putin a decidere. Sappiamo di progetti – ha proseguito Blinken – per aumentare ancora di più quella forza con un preavviso molto breve, e ciò dà al presidente Putin la capacità di intraprendere ulteriori azioni aggressive contro l’Ucraina.”
Parole indirizzate al Cremlino, a due giorni dall’incontro di venerdì che Blinken terrà con il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Intanto gli Stati Uniti hanno dimostrato in maniera concreta il loro sostegno a Kiev. Un funzionario Usa ha confermato che l’amministrazione del presidente Joe Biden ha approvato la fornitura di 200 milioni di dollari per l’assistenza difensiva dell’Ucraina. Una decisione arrivata il mese scorso. Intanto dagli Stati Uniti è trapelata la notizia di un graduale ritiro dei diplomatici russi e delle loro famiglie dall’Ucraina a Mosca, riportata dal New York Times. Ma il Cremlino ha subito rigettato le accuse, sottolineando come sia una provocazione americana.
Nel frattempo, anche dall’Europa si alzano voci. L’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell ha parlato con il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba, ribadendo “il sostegno fermo e immutato dell’Ue all’Ucraina”. Nella giornata di ieri è andato in scena anche l’incontro tra il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Rispondendo ai giornalisti, Scholz ha ribadito che in caso di un attacco russo il suo governo è pronto a bloccare il gasdotto Nord Stream2.