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HomePrimo Piano L’Australia revoca di nuovo il visto a Djokovic, rischia il bando dal Paese per tre anni

L'Australia revoca di nuovo
il visto a Novak Djokovic
ma l'espulsione è bloccata

Il tennista rischia tre anni di bando

Chiesto lo stato di fermo da sabato

di Luca Sebastiani14 Gennaio 2022
14 Gennaio 2022

epa09683974 Novak Djokovic of Serbia in action during a practice session ahead of the Australian Open at Melbourne Park in Melbourne, Australia, 14 January 14 2022. EPA/DIEGO FEDELE AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Il governo australiano ha revocato il visto di Novak Djokovic per la seconda volta. La decisione, annunciata da una nota del ministro dell’Immigrazione Alex Hawke, è stata presa “per motivi di salute e di ordine pubblico”. Per ora l’espulsione del tennista, fermato a Melbourne perché non vaccinato, è sospesa. Lo stesso governo ha accettato l’ultima decisione della Corte federale australiana ma ha chiesto il fermo per il serbo da sabato mattina. Djokovic ora non rischia solo la partecipazione agli Australian Open, ma anche un bando di tre anni dal Paese. 

L’udienza

L’udienza per le indicazioni di impugnazione legale di Djokovic è stata stabilita d’urgenza alle 20.45 locali (le 10.45 italiane), come affermato dalla Corte del circuito federale. L’espulsione del serbo è bloccata, ma alle 8 australiane di domani mattina, alle 22 ore italiane, il tennista si dovrà presentare all’ufficio immigrazione.

Gli avvocati di Djokovic vorrebbero tenere l’udienza finale domenica e hanno sottolineato che il tennista non sia stato riportato in detenzione. Per ora è ancora inserito nel tabellone degli Open, e dovrebbe scendere in campo lunedì.

Le reazioni

Il ministro Hawke ha spiegato la base normativa dietro alla scelta: “Ho esercitato il mio potere ai sensi dell’articolo 133C della legge sulla migrazioni di annullare il visto che Novak Djokovic aveva ottenuto per motivi di salute ritenendo che fosse nell’interesse della popolazione”. L’articolo citato è quello che potrebbe vietare l’ingresso nel Paese al tennista. Nella stessa nota Hawke ha ribadito che “il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid 19”.

Lo stesso premier Scott Morrison ha difeso la decisione: “Gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante questa pandemia e giustamente vogliono che l’effetto di quei sacrifici sia tutelato”. Intanto dalla Serbia arrivano le prime reazioni. Il leader del partito Serbia Unita Markovic Palma, sulla tv privata Pink, ha definito scandalosa la scelta dell’Australia. E ha aggiunto: “Evidentemente a qualcuno disturbava il fatto che Nole ha vinto per nove volte gli Australian Open. Di certo li avrebbe vinti anche per la decima volta”.

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