“La presentazione del programma del festival di Spoleto è un modo per dare fiducia al mondo della musica e dello spettacolo dal vivo che ha attraversato un periodo di grande difficoltà”, lo ha detto il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, durante la conferenza stampa di questa mattina per la presentazione della 65° edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Il festival si terrà dal 24 giugno al 10 luglio, come annunciato oggi dalla direttrice artistica Monique Veaute che ha presentato alcuni dei progetti in anteprima. Il Festival ospiterà le migliori performance artistiche a livello internazionale, valorizzando luoghi di cultura, teatri e spazi all’aperto del comune umbro.
La programmazione musicale guarderà alla relazione tra le due sponde dell’oceano, con una proposta artistica che si avvale di molteplici linguaggi grazie alla presenza della Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore Iván Fischer, e dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la guida di Antonio Pappano. Tra gli ospiti più attesi c’è il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan che sarà presente per tre concerti, nel suo duplice ruolo. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirigerà un programma in cui accosterà la musica di Bach a quella di Philip Glass, autore di riferimento dei compositori minimalisti, del quale dirigerà per la prima volta in Italia “The Passion of Ramakrishna”.
Oltre alla Hannigan, al Festival ci saranno altre due donne: la cantante portoghese Mariza che ha portato il “fado” da fenomeno locale al grande pubblico (e festeggerà i suoi 20 anni di carriera proprio a Spoleto) e la coreografa Germaine Acogny che reinterpreterà “The Rite of Spring”, opera ideata nel 1975 e divenuta rivoluzionaria per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società.
Quindi, “sarà un festival che parte dalla sua tradizione ma si rinnoverà per diventare un festival della modernità”, come ha spiegato Andrea Sisti, presidente della Fondazione del Festival dei Due Mondi.