Le misure per combattere la corsa dei prezzi dell’energia e assicurare la transizione verde dividono l’Unione Europea. Nella lunga discussione di ieri, durante il Consiglio europeo, i leader dei 27 Stati membri hanno deciso di non accordarsi e rimandare tutto a un prossimo appuntamento, facendo saltare il capitolo energia dalle conclusioni del summit.
Condivisa invece la linea adottata dal presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, sui viaggi e la decisione di effettuare test anche ai vaccinati per l’ingresso nel Paese. Del resto l’Italia non è la sola ad aver introdotto misure più restrittive. Portogallo, Irlanda, Francia e Grecia hanno fatto lo stesso, proponendo soluzioni e tempistiche diverse ma con un obiettivo comune: fermare l’avanzata della variante Omicron e tutelare i cittadini.
Nel suo intervento, il premier Draghi ha invitato al buon senso, per il bene degli italiani e di tutto il Paese e ha ricordato che la misura del tampone in aggiunta al green pass, per chi entra in Italia, serve a preservare l’attuale scarsa circolazione della variante Omicron. La questione più urgente sulla quale Draghi ha insistito è quella di stabilire a livello europeo la scadenza del green pass e dunque la durata dei vaccini. Entro la settimana la Commissione dovrebbe fornire le linee guida. La durata dovrebbe essere di 9 mesi: 6 dalla seconda dose più 3 per il richiamo.
Nelle conclusioni del summit, i leader Ue hanno sottolineato l’importanza di “sforzi coordinati e misure restrittive nazionali basate su criteri oggettivi che non danneggino il mercato interno o ostacolino in modo sproporzionato la libertà di circolazione dei cittadini degli Stati membri o i viaggi nell’Unione”.