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Assange, Corte di Londra
ribalta la sentenza
che negava l'estradizione

Il caso del fondatore di WikiLeaks

torna in tribunale per il riesame

di Roberta Chiarello10 Dicembre 2021
10 Dicembre 2021

epa09633532 Julian Assange's supporters outside the High Court in London, Britain, 10 December 2021. Britain's High Court is set to rule on Julian Assange's U.S extradition hearing in London 10 December. The US government is appealing against a British judge's decision to block the extradition of WikiLeaks founder to face trial for publishing military secrets. EPA/ANDY RAIN

L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa lo scorso gennaio che negava a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, l’estradizione dalla Gran Bretagna agli Usa. È stato quindi accolto il ricorso del team legale americano che si opponeva al no alla consegna dell’ex primula rossa sulla base di un asserito pericolo di suicidio legato – secondo una perizia – al prevedibile trattamento giudiziario e carcerario.

Durante il primo grado del processo tenutosi all’inizio di quest’anno, il giudice aveva infatti ritenuto che le condizioni mentali di Assange fossero troppo fragili per resistere al sistema di giustizia penale americano. Il giudice distrettuale Vanessa Baraitser aveva quindi negato l’estradizione per motivi di salute, affermando che Assange si sarebbe potuto togliere la vita se trattenuto nelle dure condizioni carcerarie statunitensi. Il cittadino australiano di 50 anni rischia l’ergastolo per l’accusa pendente a suo carico di spionaggio di documenti statunitensi secretati. Adesso il caso sarà rinviato al tribunale di grado inferiore per essere ascoltato nuovamente.

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