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L'Ue ritira le linee guida
su comunicazione inclusiva
dopo le polemiche sul Natale

"Il documento non è ancora maturo"

precisa la commissaria Helena Dalli

di Alessio Brandimarte30 Novembre 2021
30 Novembre 2021

epa09578174 Customers walk through a Christmas light tunnel at Lotte Department Store in central Seoul, South Korea, 12 November 2021. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

L’Unione europea fa un passo indietro e ritira le linee guida per la “corretta comunicazione” inclusiva. “Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento”, dichiara la commissaria Ue all’Uguaglianza, Helena Dalli. L’iniziativa “aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione”, aggiunge la supervisor delle indicazioni per la comunicazione esterna e interna dell’Ue, sottolineando che “la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo”.

Le linee guida hanno sollevato diverse polemiche nelle ultime ore, a partire dai riferimenti al Natale. Secondo quanto scritto nel decalogo di Bruxelles, le festività non devono essere riferite a connotazioni religiose come il Natale ma citate in maniera generica. “Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”, si legge nel documento “Union of Equality” fornito dalla Commissione europea.

L’esecutivo Ue aveva invitato a prendere in considerazione il trattamento egualitario della persona, con alcune raccomandazioni: non usare, ad esempio, nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto (sostituire “Miss” o “Mrs” con un generico “Ms”). In merito alle festività, si chiedeva di “evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani”. Nel testo erano presenti anche riferimenti ad una “corretta” comunicazione in merito alle religioni: ad esempio, si consiglia di “non usare nomi propri tipici di una specifica religione”. Il segretario di Stato della Santa Sede e cardinale Pietro Parolin, ha evidenziato in un’intervista ai media vaticani che “questa non è certamente la strada” per combattere le discriminazioni.

La svolta aveva subito suscitato l’indignazione del leader della Lega Matteo Salvini e della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha affermato sui propri canali social che “la nostra storia e la nostra identità non si cancellano”. Ieri sera Forza Italia aveva annunciato la presentazione di un’interrogazione sulla questione.

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