Il naufragio di un gommone nel canale della Manica che, ieri, ha causato la morte di 27 migranti fa crescere le tensioni tra Francia e Regno Unito. Si tratta della tragedia più pesante mai avvenuta in quel tratto di mare da quando due anni fa sono ripresi gli attraversamenti. La destinazione della traversata erano le coste britanniche. Il Regno Unito accusa da settimane la Francia di non fare abbastanza per bloccare le partenze e per fermare i trafficanti nonostante Londra e Parigi abbiano recentemente deciso di rafforzare la loro cooperazione.
Intanto il ritmo degli arrivi continua ad aumentare. Secondo Londra, sono 22 mila i migranti che hanno effettuato la traversata nei primi dieci mesi del 2021: un numero in crescita rispetto agli 8mila del 2020 e al migliaio del 2019. Negli ultimi giorni sono proseguiti anche gli attraversamenti del canale della Manica, nonostante le pessime condizioni meteorologiche. Questa mattina sono arrivate a Dover due imbarcazioni con circa 40 migranti a bordo.
Le morti di ieri hanno spinto il presidente francese Emmanuel Macron a chiedere un rafforzamento immediato degli strumenti a disposizione di Frontex e a invocare “una riunione urgente” dei ministri Ue coinvolti nella sfida migratoria per evitare che la Manica diventi un cimitero. Anche il premier britannico Boris Johnson si è visto costretto a intervenire, fronteggiando da una parte la rabbia dei Tory per il numero crescente degli sbarchi e convocando dall’altra un gabinetto di emergenza Cobra.
Ma a provocare tanto nervosismo nei due Paesi non è solo questo episodio. Al centro dello scontro vi sono anche le licenze di pesca post-Brexit e le polemiche seguite all’accordo di sicurezza Aukus di Londra con l’Australia e gli Usa che ha fatto saltare un contratto francese da un miliardo di dollari.