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HomePolitica Nomine Rai: l’esclusione del Movimento 5 stelle scatena Giuseppe Conte

Giuseppe Conte contro la Rai
"M5s escluso dalle nomine
non andremo su quelle reti"

Maggioni al Tg1 al posto di Carboni

Per i pentastellati manca il pluralismo

di Francesca Funari18 Novembre 2021
18 Novembre 2021

President of Italian party Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, attends the Raiuno Italian tv program Porta a Porta conducted by Italian journalist Bruno Vespa, Rome, Italy, 2 November 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

“Non andremo più sulle tv di Stato”. L’accordo sulle nomine Rai del nuovo amministratore delegato Carlo Fuortes, non ancora ufficiali, fanno infuriare il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. A far storcere il naso all’ex premier è l’esclusione del Movimento 5 stelle dal servizio pubblico rispetto alla rappresentanza di tutte le altre forze politiche nei diversi canali Rai. Nelle proposte decise da Fuortes, che saranno presentate giovedì sera al consiglio di amministrazione, infatti, sarebbe Monica Maggioni la nuova direttrice del Tg1 al posto di Giuseppe Carboni, vicino ai 5 stelle. Confermato invece Gennaro Sangiuliano, vicino al centro-destra al Tg2, e per il Tg3 al posto di Mario Orfeo, scelta Simona Sala che da alcuni è considerata vicina ai 5 stelle ma da altri più orientata verso il Pd.

L’assenza di una nomina di peso targata Movimento 5 stelle spinge Conte ad affermare che “Il M5S non farà più sentire la sua voce sui canali del servizio pubblico”. Significa, di fatto, che gli esponenti del partito non parteciperanno più ai talk show e alle altre trasmissioni della Rai. Uno stop che riguarderà anche tutte le dichiarazioni rilasciate in strada e a margine dei lavori delle aule parlamentari.

L’attacco di Giuseppe Conte si focalizza di fatto sulla logica a guida del servizio pubblico basata sulla lottizzazione politica. “Anche noi – dichiara l’ex presidente del Consiglio – ci siamo ritrovati prigionieri di questo sistema ma non abbiamo numeri sufficienti per modificarlo come abbiamo già proposto”. Anche il presidente della Camera Roberto Fico interviene ribadendo la necessità di una riforma strutturale del sistema “che possa modificare il rapporto governo-Parlamento-Rai rispetto alle nomine”. “In questo Paese – ha dichiarato a Radio24 – dobbiamo riuscire ad avere una cultura dell’indipendenza molto più alta, anche nel servizio pubblico. Il finanziamento diretto arriva dai cittadini e ci vuole un servizio pubblico all’altezza”.

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