Con la quarta ondata che sta travolgendo tutta Europa e l’aumento della diffusione del virus anche nel nostro Paese, il governo pensa a come contenere una nuova impennata della curva dei contagi. Per l’esecutivo è cruciale accelerare la campagna vaccinale, soprattutto spingendo sulle terze dosi per mettere in sicurezza la fascia di popolazione più vulnerabile. Mentre si discute su quali potranno essere ulteriori misure di contenimento, proprio oggi è stato pubblicata in Gazzetta Ufficiale un’ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza di concerto con il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, per una nuova stretta sui mezzi.
Le nuove regole sui trasporti
Molte sono le novità introdotte dall’ordinanza anti covid nei trasporti, a partire dal controllo del green pass che dovrà essere effettuato preferibilmente prima della salita a bordo del mezzo. Nel caso in cui ciò non sia possibile, il controllo potrà essere fatto dal personale di bordo insieme alla verifica del biglietto. Le autorità sanitarie e la polizia ferroviaria potranno fermare il treno in caso di passeggeri con sintomi riconducibili al Covid. Prima di tornare operativo il convoglio andrà comunque sanificato. Nei bus e nei tram è previsto il riavvio graduale della vendita dei biglietti e delle attività di controllo a bordo, c’è la possibilità per i passeggeri di usare anche la porta anteriore, mentre sarà installato un separatore protettivo dell’area di guida. I mezzi dovranno essere sanificati almeno una volta al giorno. I sedili posteriori di taxi e ncc non dovranno essere occupati da più di due passeggeri se non sono componenti dello stesso nucleo familiare e all’interno del veicolo è possibile installare paratie divisorie tra conducente e passeggero.
Le mosse del governo
Per Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, lo stato d’emergenza, in scadenza a fine anno, potrà essere prorogato. “Dipenderà dai contagi, ma non è da escludere”, ha detto. Il ministro Roberto Speranza, alla guida del dicastero della Salute, invita a non abbassare la guardia e insistere con le vaccinazioni, ricordando che “l’86,79% di vaccinati ha la prima dose, oltre l’84% ne ha due, mentre 3 milioni e 120 mila persone hanno avuto la terza”. Anche per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in questa fase è sufficiente portare avanti la campagna vaccinale e continuare a sposare la linea della prudenza. Tutto dipenderà da come andranno i contagi, ma per ora sono scartate sia l’ipotesi di rivedere i criteri che determinano le zone a colori sia un inasprimento delle misure. Nel caso però dovessero rendersi necessari nuovi provvedimenti di contenimento, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, chiede che “le misure restrittive valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per gli altri”. A livello territoriale, le regioni con il maggior numero di contagi nelle ultime 24 ore sono state Veneto (712), Emilia-Romagna (651), e Lazio (595).