Matteo Renzi potrebbe influire pesantemente nell’elezione del Presidente della Repubblica. I voti di Italia Viva potrebbero finire a supporto di Silvio Berlusconi, secondo Gianfranco Micciché, parlamentare di Forza Italia per cinque legislature e oggi presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che rivela a Repubblica un retroscena eloquente circa le manovre in corso per il Quirinale. I rapporti tra Berlusconi e Renzi sembrano ottimi nell’ultimo periodo tanto che proprio nella Sicilia di Miccichè Forza Italia e Italia Viva hanno trovato un primo storico accordo in vista delle amministrative di Palermo e delle Regionali, un’alleanza che si discosta dai sovranisti, “per far prevalere moderati e centristi”.
“Se a Berlusconi dovessero mancare solo quelli, i voti di Italia Viva sarebbero garantiti”, queste le rassicurazioni che sarebbero state fatte da Renzi a Micciché durante una cena avvenuta a metà ottobre a Firenze. Lo scopo principale dell’incontro informale sarebbe stato quello di trovare una linea circa il patto tra Fi e Iv per le elezioni siciliane, ma la discussione sul Colle ha fatto da appetitoso contorno.
La Sicilia di Micciché, tra i più ferventi promotori dell’alleanza, si propone laboratorio politico di una nuovo asse all’interno del centrodestra. “È un’intesa che riguarda soltanto la Sicilia – assicura il presidente dell’Ars – siamo persone che la pensano uguale sull’80% dei temi. L’ultimo voto alle Amministrative ha dimostrato che la gente premia i moderati ed è per questo che è necessario rafforzare quest’area”. L’idea che, in caso di successo, questa proposta politica possa essere replicata su scala nazionale è forte in tutti gli ambienti del centrodestra.
La distanza tra Berlusconi e gli alleati sovranisti è ormai nota e sul Quirinale la posizioni si allontanano ulteriormente. Se il Cav propende per tenere Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023 e anche oltre, Meloni e Salvini vogliono le elezioni anticipate, lasciando aperta anche la possibilità di sfruttare l’eventuale passaggio di Draghi al Colle. Le mire di Berlusconi a diventare capo dello Stato non sono mai state palesate proprio per la concorrenza del presidente del Consiglio, con i voti dei renziani, sempre più vicini, la situazione può mutare.