Niente più cortei di protesta o almeno non con il format che li ha caratterizzati nelle ultime settimane. Questa la stretta del Viminale sulle manifestazioni che in più di un caso hanno paralizzato intere città, originando episodi di violenza e facendo aumentare il numero dei contagi nei giorni successivi. Linea dura quella del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, concede sì il diritto di manifestare, così come garantito dalla Costituzione, ma detta regole per mantenere l’ordine pubblico: non potranno più esserci cortei che attraversano centri storici e le strade dello shopping.
Inoltre i manifestanti dovranno stare lontano dagli obiettivi sensibili e, a meno che non ci siano particolari esigenze e garanzie, potranno organizzare soltanto dei presidi fissi e dei sit-in. In caso di violazione le forze dell’ordine interromperanno la manifestazione. L’obiettivo è di evitare problemi di sicurezza pubblica. “Esiste un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini – ha detto il ministro Lamorgese all’assemblea dell’Anci in corso a Parma -. Già da settimane le città subiscono tantissimi disagi, che hanno messo a dura prova non solo i cittadini, ma anche le attività commerciali che si trovano in un momento positivo per la ripresa”.
I provvedimenti sono scattati in seguito al monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto anche lui all’assemblea nazionale dell’Anci. “In queste ultime settimane manifestazioni non sempre autorizzate hanno tentato di far passare come libera manifestazione del pensiero hanno messo letteralmente sotto attacco alcune delle nostre città. Accanto alle criticità per l’ordine pubblico, sovente con l’ostentata rinuncia a dispositivi di protezione personale e alle norme anti Covid, hanno provocato un incremento del contagio”. Queste le parole del presidente della Repubblica che ha poi incalzato: “In ogni caso atti di vandalismo e di violenza sono gravi e inammissibili”.
Sullo sfondo, oggi, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha annunciato l’estensione della terza dose anche ai cinquantenni augurandosi che “il tema non diventi scontro politico”.