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HomeEconomia Cop26, nel testo finale l’aiuto ai Paesi poveri

Cop26, verso il testo finale
"Emissioni zero nel 2050"
Petizione di Greta all'Onu

Il documento sarà esaminato dai governi

Spazio per i paesi in via di sviluppo

di Francesco Fatone10 Novembre 2021
10 Novembre 2021

epa09567776 A protesters demonstrates during a COP26 protest in central London, Britain, 06 November 2021. Protestors are demanding action from world leaders to combat the climate change crisis during the UN Climate Change Conference COP26 taking place in Glasgow. The COP26 climate conference is being held until November 12. EPA/ANDY RAIN

È stata pubblicata la scorsa notte la bozza del documento finale della Cop26. Ora il documento sarà esaminato dai singoli governi. Fra gli obiettivi figurano la riduzione delle emissioni di anidride carbonica rispetto al 2010 e l’impegno sul fondo per i Paesi in via di sviluppo previsto dall’Accordo di Parigi. Dal documento emerge anche l’urgenza di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Per raggiungere l’obiettivo serviranno riduzioni delle emissioni globali di gas serra e di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno al 2050.

Nel testo c’è un ampio spazio dedicato ai paesi in via di sviluppo. Verso questi, si punta a convogliare un maggiore sostegno con finanziamenti e altri strumenti. I paesi ricchi aumenteranno le loro previsioni di finanza climatica per l’adattamento per rispondere ai bisogni di quelli in via di sviluppo.

La bozza invita a considerare l’opportunità di ridurre le emissioni di gas serra, invitando ad accelerare sull’eliminazione del carbone e a tagliare i sussidi ai combustibili fossili. Il documento rimarca poi l’importanza delle soluzioni ecologiche, compreso proteggere e ripristinare le foreste e proteggere la biodiversità”.

Greta Thunberg e altri giovani attivisti hanno inviato una petizione legale all’Onu per chiedere al segretario generale, Antonio Guterres, di dichiarare il problema del surriscaldamento globale come “emergenza climatica sistemica”. Tra i 14 promotori della petizione ci sono molti ambientalisti che chiedono di “mettere in moto una risposta generalizzata della Nazioni Unite all’emergenza”. E di farlo in termini di “azione globale sul clima” a tutti livelli. “L’emergenza climatica è grave almeno quanto la pandemia globale”, si legge nella bozza. “Per questo richiede un’urgente azione internazionale analoga”.

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