La disoccupazione diminuisce a settembre ma aumenta tra i giovani. È quanto emerge dagli ultimi dati mensili provvisori diffusi dall’Istat su occupati e disoccupati.
In particolare il tasso di disoccupazione cala al 9,2%, -0,1 punti sul mese precedente, mentre l’aumento tra i giovani di 15-24 anni si registra invece al 29,8%, con +1,8 punti. Sale invece di 1,5 punti percentuali il tasso di occupazione, dopo i cali registrati a luglio e ad agosto: gli occupati aumentano infatti di 59mila unità rispetto al mese precedente e di 273mila se confrontato con settembre 2020. Da gennaio a settembre si registra un saldo positivo di poco più di 500mila occupati, dovuto esclusivamente alla ripresa del lavoro dipendente.
L’aumento mensile dell’occupazione si osserva soprattutto per le donne, coinvolge i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni. Confrontando il terzo trimestre con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, con un aumento di 81mila unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione e alla sostanziale stabilità degli inattivi.
Anche questi ultimi infatti sono diminuiti: il tasso che – ricorda l’Istat – era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria, scende al 35,7% (-0,1 punti) tra i 15 e i 64 anni ma la diminuzione coinvolge solamente le donne, i 25-34enni e gli over 50.
Rispetto a settembre 2020, diminuisce anche il numero di persone in cerca di lavoro. Questo dato si attesta al -1,2% ed è più marcato per gli uomini, coinvolgendo solo chi ha più di 24 anni.
Nel complesso dunque, rispetto ai livelli pre-pandemia, il numero di occupati è inferiore di oltre 300 mila unità, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione sono più bassi rispettivamente di 0,4 e 0,6 punti, mentre il tasso di inattività è superiore di 0,9 punti.
“I dati Istat di oggi ci dicono che stiamo recuperando i posti di lavoro perduti durante la pandemia, ma la strada da fare è ancora lunga – dichiara la deputata Chiara Gribaudo, della segreteria nazionale Pd -. Soprattutto, la forte prevalenza di contratti precari e la presenza di giovani inattivi deve accendere un faro sui contratti da incentivare per favorire la ripresa. Non potrà esserci vera ripresa, infatti, se non favoriremo l’occupazione di qualità”.