Eric Adams è il nuovo sindaco di New York. La grande mela si tinge di blu e sceglie con oltre il 67% di voti, dopo Bill De Blasio, un democratico come primo cittadino, a discapito del repubblicano Curtis Sliwa. Adams è così il secondo sindaco afro-americano della storia di New York dopo David Dinkins, eletto nel 1989.
Un esito che sembrava già scritto dato che a New York, tolta la parentesi di Rudolph Giuliani e del primo Micheal Bloomberg, sono stati eletti quasi sempre dei sindaci democratici. I temi sui quali l’ex poliziotto ha concentrato la sua campagna elettorale sono stati il decoro urbano e la sicurezza. Si è detto disposto a “collaborare con le gang dopo avere incontrato i loro migliori membri” per abbattere la criminalità, destando inevitabilmente scalpore.
La biografia di Eric Adams non è quella del tipico politico americano. Nato a New York 61 anni fa, è cresciuto nel Queens solo con la madre insieme ad altri cinque fratelli vivendo in una condizione di povertà, come da lui stesso raccontato recentemente. A partire dai 14 anni è diventato membro di una gang, i 7-Crowns, finendo poi per essere arrestato a 15 anni insieme a uno dei suoi fratelli per un furto.
In seguito all’arresto ha raccontato di aver subito delle violenze da parte della polizia, una esperienza traumatica che lo ha segnato e spinto poi ad arruolarsi. Dopo essersi laureato è diventato poliziotto, rivestendo questo ruolo per 22 anni, fino a diventare capo di polizia.
Da sempre affascinato e interessato alla politica, Eric Adams è diventato sostenitore dell’ex sindaco democratico di New York David Dinkins. Negli anni Novanta però si registra con i repubblicani per tornare all’inizio del nuovo millennio con i democratici. Viene eletto nel 2006 al Senato di New York e poi come presidente del borough di Brooklyn, uno dei cinque distretti cittadini, con due plebisciti. Ora è pronto a essere il sindaco numero 110.