Una nuova fase politica con Roma e Torino come laboratori. Potremmo descrivere in questo modo la tornata elettorale appena conclusa, con i rapporti di forza mutati per il ridimensionamento del Movimento 5 stelle. Dai primi risultati sembra che gran parte dei loro voti si siano diretti verso il candidato del centro-sinistra, dimostrando come un asse con il Pd sia – non solo possibile – ma anche auspicabile per sconfiggere le destre.
Virginia Raggi e Chiara Appendino, sindache uscenti rispettivamente di Roma e Torino, hanno votato ma non hanno dichiarato la loro preferenza. “Congratulazioni a Roberto Gualtieri. Il nuovo sindaco saprà lavorare nell’interesse della nostra comunità. Da parte mia ci sarà leale e costruttivo sostegno nelle battaglie che avranno a cuore Roma”. È il commento di Raggi sulle proiezioni che davano già in netto vantaggio il neosindaco di Roma Roberto Gualtieri su Enrico Michetti, candidato del centrodestra.
“Congratulazioni al neosindaco, gli faccio i miei migliori auguri di buon lavoro, lo attende un compito complesso ma straordinario”, ha commentato Appendino. “Ho già sentito Stefano Lo Russo, e gli ho ribadito la mia disponibilità a fare un passaggio di consegne che mi auguro avvenga il più velocemente possibile. Anche perché ho una scadenza, e non vorrei essere in ospedale, sono concentrata sul pargoletto che sta per arrivare”.
Anche i sindaci neo-eletti hanno speso parole di ringraziamento e lealtà nei confronti delle avversarie uscenti. Il punto fondamentale che però confermerà questa tacita alleanza sarà il numero degli assessori pentastellati che saranno impiegati nei rispettivi capoluoghi.
Su questo Roberto Gualtieri, che ha sempre escluso apparentamenti, è chiaro: “Noi dialoghiamo con tutti, ma sulla giunta farò quello che ho detto in campagna elettorale. Il perimetro politico della nostra maggioranza è quello delle elezioni”.