A meno di 24 ore dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori, è rischio paralisi. I lavoratori di porti e trasporti minacciano blocchi e chiusure. L’allarme riguarda tutta Italia, con scioperi e manifestazioni che coinvolgeranno Trieste, Roma e Firenze. Il governo non intende però fare marcia indietro.
Sciopero a Trieste
Alla fine il comitato dei lavoratori del porto di Trieste si è detto pronto a trattare con il governo, se quest’ultimo è disposto a posticipare l’entrata in vigore del green pass al 30 ottobre. Qualora l’esecutivo non accetti, i portuali si dicono ancora intenzionati a bloccare il porto. La Commissione di garanzia ha comunque giudicato illegittimo lo sciopero e minacciato sanzioni pesanti per lavoratori e organizzazioni sindacali.
Manifestazione a Roma
A Roma, la manifestazione contro il pass in programma per domani sarà spostata e decentrata. Lo ha deciso la Prefettura d’accordo con il Viminale dopo la prima riunione del tavolo tecnico per la sicurezza. La manifestazione, inizialmente prevista a piazza Santi Apostoli, si svolgerà in un’altra area del centro che dovrebbe essere nell’area antistante la Bocca della Verità, a due passi dal Circo Massimo e dal Campidoglio.
Il caso Tamponi
“Il presidente del Consiglio ha assicurato che valuterà nelle prossime ore la riduzione del costo dei tamponi”. Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro con il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. Il sottosegretario della Salute Pierpaolo Sileri ha invece aperto alla possibilità di “tamponi gratis per i più poveri”. Il presidente Gimbe Nino Cartabellotta intanto ha lanciato l’allarme “sul rischio caos con l’entrata in vigore del pass nei luoghi di lavoro. Dal 15 ottobre il fabbisogno settimanale stimato di tamponi antigenici rapidi è compreso tra 7,5 e 11,5 milioni”, ha concluso.