Dopo il sequestro dei sito web di Forza Nuova, sono ora indagati per istigazione a delinquere i militanti firmatari del comunicato del movimento di estrema destra, pubblicato domenica. “Il livello dello scontro non si fermerà”, si legge nel documento. Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija, sono i quattro iscritti nel registro degli indagati. Nel loro confronti i pm contestano l’avere istigato “pubblicamente a commettere una pluralità di delitti e contravvenzioni”.
Intanto il Pd ha depositato in Senato una mozione per chiedere al governo di “sciogliere Forza Nuova e le altre formazioni che si richiamano al fascismo”. La proposta di legge ha ottenuto il sì del M5s e il no di tutto il centrodestra, che ha rilanciato proponendo un’altra mozione “contro tutte le realtà eversive”.
La mozione Dem era stata annunciata, dopo gli scontri di sabato pomeriggio e l’assalto della sede della Cgil. Il Pd ha presentato al Senato una mozione in cui impegna il Governo “a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.
Un’altra mozione simile è stata presentata in Senato da Nencini (Psi) e Faraone (Iv), e dal gruppo LeU-Misto. Ma è lo stesso Governo a valutare lo scioglimento per decreto di Forza Nuova.
Ma lo scontro tra Pd e centro-destra si è acceso ieri quando il vicesegretario Pd Peppe Provenzano ha accusato con un tweet Giorgia Meloni di non aver condannato con chiarezza l’assalto alla sede della Cgil a Roma. “È fuori dall’arco democratico e repubblicano”, ha dichiarato. Da qui la reazione stizzita che ha dichiarato – per mezzo dei social network che “il vero intento del Pd è far fuori Fdi, il primo partito italiano”. “Non faccia la vittima”, è stata la replica del Pd.