La Procura di Brescia ha chiesto l’archiviazione per il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, indagato per omissione di atti d’ufficio per il caso dei verbali dell’avvocato Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria. Invece sono state chiuse le indagini, per l’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, per il pm Paolo Storari, per l’aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro.
Francesco Greco era stato indagato nell’inchiesta sulla guerra in Procura e sull’ipotesi che il suo presunto immobilismo potesse aver danneggiato le indagini sulla Loggia Ungheria. A Greco, sentito due volte, era stato contestato di non aver proceduto in tempo con le iscrizioni delle notizie di reato dopo le rivelazioni fatte nel dicembre 2019 da Amara all’aggiunto Laura Pedio e al pm Storari.
Storari, aveva chiesto a Greco e Pedio di verificare l’attendibilità di Amara. Dopo non aver ricevuto risposta, consegnò i verbali di quelle dichiarazioni sulla loggia a Davigo per autotutelarsi e, in caso, aprire una pratica al Csm. Questi verbali, andato in pensione Davigo, sarebbero stati recapitati dalla sua segreteria, Marcella Contraffatto, nelle redazioni di alcuni quotidiani.
Secondo i procuratori bresciani non spettava a Greco procedere con le iscrizioni nel registro degli indagati, poi effettuate a maggio dell’anno scorso, perché, c’erano un aggiunto e un pm. Inoltre le mail scritte di Storari sono della fine di aprile 2020 mentre non sono provate le precedenti richieste verbali di accertamenti sulla presunta Loggia Ungheria.
Come scrivono i pm di Brescia, Piercamillo Davigo invece avrebbe violato “i doveri inerenti alle proprie funzioni” e abusato “della sua qualità di componente del Csm”, pur avendo “l’obbligo giuridico ed istituzionale” di impedire “l’ulteriore diffusione” dei verbali di Piero Amara rivelando senza motivo il contenuto al consigliere del Csm Giuseppe Marra. I verbali, consegnati anche al vicepresidente David Ermini, erano stati poi immediatamente distrutti.