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Dati Censis, boom Internet
tra lockdown e restrizioni
Exploit di web e smart tv

Aumentano over 65 collegati in rete

ancora in calo i lettori dei quotidiani

di Valerio Albertini07 Ottobre 2021
07 Ottobre 2021

foto Pixabay

L’utilizzo di Internet in Italia ha avuto una straordinaria accelerazione nei mesi successivi al lockdown e alle restrizioni per la pandemia. Lo confermano i dati del 17° Rapporto sulla comunicazione del Censis, presentato ieri mattina a Roma, secondo cui l’utenza sul web ha raggiunto quota 83,5% (+4,2% rispetto al 2019), mentre l’utilizzo degli smartphone sale all’83,3% (+7,6%) e crescono al 76,6% gli utenti dei social network (+6,7%).

Contemporaneamente, si registra un boom di web tv e smart tv, arrivate al 41,9% di utenza, laddove la mobile tv interessa ormai circa un terzo degli italiani. Aumentano leggermente, invece, gli spettatori della tv tradizionale e satellitare (+0,5% nell’ultimo anno).

Tra i dati più interessanti, il Censis riporta quelli relativi alla percentuale di over 65 che utilizza Internet, in crescita dal 42 al 51,4%, e in particolare i social, dal 36,5 al 47,7%. Enormi, infine, i dati relativi alla spesa sia per i telefoni (7,2 miliardi di euro nell’ultimo anno), sia per computer, audiovisivi e accessori.

Se i media digitali vedono un incremento nel loro utilizzo, una parte di quelli tradizionali consolida la propria crisi. Scende ancora, infatti, la fruizione dei quotidiani (-8,2% rispetto al 2019), dei mensili (-7,8%) e dei settimanali (-6,5% nell’ultimo biennio). In controtendenza la radio, poiché il numero di ascoltatori è rimasto stabile rispetto al 2019, con una fruizione in modalità mista. Aumentano leggermente, invece, i consumatori di libri, corrispondenti al 43,6% degli italiani, con gli ebook che toccano la quota dell’11,1%.

“Il Rapporto dimostra che il Covid ha dato un impulso di accelerazione del paradigma biomediatico”, ha commentato Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, spiegando inoltre che “va considerato il divario ancora presente nel nostro Paese, con il Sud che resta più indietro rispetto alle grandi città nel rapporto col digitale”.

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