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HomePolitica Salvini smorza i toni: “Non ci sarà una crisi”
ma chiede a Draghi garanzie sulle tasse

Salvini ora smorza i toni
"Non ci sarà alcuna crisi
ma le tasse non aumentino"

Provenzano: "Lega una mina per Draghi"

Insofferenza anche nel centrodestra

di Agnese Palmucci07 Ottobre 2021
07 Ottobre 2021

Il leader della Lega, Matteo Salvini, parla con i giornalisti nei pressi del Senato, Roma, 6 ottobre 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

Continua la prova di forza del leader leghista Matteo Salvini nei confronti dell’esecutivo sulla riforma del catasto. Oggi, però, il segretario del Carroccio ha scelto di smorzare i toni, dopo l’alta tensione di ieri. “Non ci sarà alcuna crisi – ha assicurato questa mattina a Rtl 102,5 –. Mi fido di Mario Draghi, ma adesso mettiamo per iscritto che le tasse non aumenteranno”.

Salvini ha ribadito che ciò che gli interessa è “che nessuno paghi un euro in più”, e che basterebbe modificare nella legge delega il singolo comma sulla rimodulazione dell’Iva. “Precisiamo che è al ribasso? Per il resto va benissimo”, ha aggiunto. Ieri il premier aveva troncato le discussioni, assicurando che le riforme non si sarebbero fermate.

È ancora gelo nel governo dopo il fuoco incrociato delle ultime ore tra Lega e presidente del Consiglio, con il centrosinistra che spinge il Carroccio ad uscire dall’esecutivo. “La Lega decida cosa vuole fare – ha detto la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi in mattinata ad Agorà –. Deve farla finita con il passo del gambero: prima sul Green pass e ora sulle riforme”.

Secondo Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, Salvini è consapevole che questo esecutivo non aumenterà le tasse: “Il governo si è espresso con chiarezza dall’inizio. Il comportamento della Lega sembra una corsa a qualche voto in più”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano, a Sky Tg 24: “Salvini è una mina per il governo, il suo è un fallo di reazione. Le elezioni lo hanno gettato in uno stato confusionale”.

Neppure alleati e compagni di partito hanno apprezzato lo strappo del segretario, che  ha negato il sostegno della Lega al testo che “inseriva di fatto la patrimoniale”. I governatori leghisti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, hanno invitato alla cautela, ma l’interventismo di Salvini sta alimentando le tensioni interne al partito. “La Lega è un partito responsabile, chiede di essere coinvolto – ha detto Fedriga a Repubblica – ma non vedo nessuna possibilità di crisi all’orizzonte”.

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