Il disagio mentale giovanile porta alla sensazione di non avere una via di uscita. Il suicidio diventa così una fra le prime cinque cause di morte fra i 15 e i 19 anni nel mondo, ma in Europa occidentale è la seconda, con quattro casi su 100 mila, dopo gli incidenti stradali. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Unicef.
L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati e i tassi in percentuale sono più alti in Medio Oriente e Nord Africa, in Nord America e in Europa Occidentale. Le problematiche di salute mentale diagnosticate danneggiano i bambini e anche la società nel suo insieme: tra queste ci sono il deficit di attenzione e iperattività, ansia, autismo, disturbo bipolare, disturbo della condotta, depressione, disturbi alimentari e schizofrenia.
Una nuova analisi della London School of Economics, presente nel rapporto, indica che il mancato contributo alle economie, a causa dei problemi di salute mentale che portano a disabilità o morte tra i giovani, è stimato in quasi 390 miliardi di dollari all’anno. A fronte di questo, “i governi stanno investendo troppo poco per affrontare questi bisogni fondamentali”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore. A livello globale, infatti, agli interventi per la salute mentale viene destinato circa il 2% dei fondi governativi per la salute. “Troppo poco rispetto alle necessità”, mette in guardia il rapporto.