La società Italia trasporto aereo (Ita) – che il 15 ottobre subentrerà ad Alitalia – ha firmato un “Memorandum of Understanding” per l’acquisto di 28 velivoli di ultima generazione dal colosso europeo dell’aerospazio Airbus. Si tratta di 10 Airbus A330neo, 7 della famiglia Airbus A220 e 11 della famiglia A320neo (per questi ultimi le consegne inizieranno dopo il completamento del Business Plan). Un accordo del valore di circa 1,5 miliardi di euro. A questi aerei se ne aggiungeranno altri 31 di corto, medio e lungo raggio presi a noleggio dall’azienda specializzata Air Lease Corporation (Alc).
I primi nuovi Airbus entreranno in flotta già nel primo trimestre 2022 e a fine 2025 il 70% della flotta di Ita sarà composta da aerei di nuova generazione, con tecnologie che riducono il consumo di carburante e le emissioni di CO2. Ita introdurrà inoltre sugli Airbus l’impiego di nuove tipologie di carburanti sostenibili. “La partnership strategica con Airbus e Alc è cruciale per la società – spiega infatti in un comunicato il presidente di Ita Alfredo Altavilla – al fine di imprimere una svolta al nostro piano industriale nel raggiungimento dell’obiettivo di operare una nuova flotta rispettosa dell’ambiente e con costi operativi e di leasing significativamente bassi”. Una scelta che punterebbe quindi alla progressiva decarbonizzazione. L’utilizzo di aerei prodotti da un solo costruttore inoltre permetterà di superare le limitazioni alla flessibilità nella gestione degli equipaggi e di ottenere maggiore efficienza nella fornitura di ricambi e nelle attività di manutenzione.
Questa mattina intanto presso il Ministero del Lavoro guidato da Andrea Orlando si è tenuto un incontro con i sindacati per discutere della delicata transizione Ita-Alitalia.
Nei giorni scorsi i commissari Alitalia Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso avevano inviato ai tre Ministeri competenti sul dossier della vecchia compagnia di bandiera (Sviluppo economico, Lavoro, Infrastrutture e Mobilità sostenibili) una lettera nella quale si richiedeva un prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori Alitalia per più di un anno, legandone la durata al piano industriale di Ita, dunque al 2025, accogliendo così le richieste dei sindacati.