Si attende ancora l’ufficialità ma il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, sembra aver scelto il nuovo capo dell’Fbi. Si tratterebbe di James Comey, repubblicano, ex alto funzionario del Dipartimento di Giustizia. La Casa Bianca non ha ancora confermato ma non ha smentito lo scoop di una giornalista della radio pubblica Npr, e poi ripreso da tutti i media americani.
Una scelta strategica. Tutti pensavano che Obama avrebbe scelto una donna per garantirsi l’appoggio dei gruppi femministi e dei democratici liberal, ma l’incarico a Comey alla guida della polizia federale americana, sarebbe un’elezione strategica in termini politici, perché permetterebbe al presidente di mettersi al riparo da una dura opposizione del partito repubblicano, viste le difficoltà dell’amministrazione negli ultimi mesi: dalla vicenda di Bengasi, con l’uccisione dall’ambasciatore Usa, alle polemiche sulla sicurezza in seguito all’attentato di Boston, allo scandalo dell’agenzia delle tasse, l’Irs, contro il Tea Party, fino a quello dei giornalisti dell’Associated Press spiati dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Comey, 52 anni, è stato un uomo chiave per George W. Bush. Durante il primo mandato è stato procuratore degli Stati Uniti a Manhattan e durante il secondo vice procuratore generale. Dovrebbe avere facilmente il via libera del Senato benché, durante l’amministrazione Bush, per ben due volte prese posizione contro i voleri del presidente. Una volta si rifiutò di autorizzare il programma di intercettazioni telefoniche senza la presenza di un preciso mandato legale, una seconda si rifiutò di porre la sua firma al documento legale che consentiva il ricorso alla tortura. Insomma, un repubblicano “ribelle”.
La Casa Bianca ha rifiutato di commentare la nomina. In un comunicato pubblicato sul sito web, sostiene semplicemente che “Comey, che in precedenza ha servito come vice procuratore generale e le operazioni di supervisione per il Dipartimento di Giustizia, è stato un giocatore chiave in uno dei momenti più drammatici durante l’amministrazione Bush”.
Un’eredità pesante. Tuttavia non è chiaro quando Obama annuncerà la sua decisione ma di certo dovrà essere entro i primi giorni di giugno. In caso contrario, la nomina non potrà essere confermata dal Senato prima di settembre, quando Mueller per legge dovrà lasciare il suo incarico. Comey raccoglierà un’eredità molto pesante, una lunga era durata dodici anni: Mueller fu nominato il 4 settembre del 2001, una settimana prima degli attentati delle Torri Gemelle. Dopo quel drammatico episodio che ha segnato la storia americana e non solo, Mueller ha riorganizzato l’ufficio di presidenza in un’operazione di intelligence e antiterrorismo senza precedenti: il numero di agenti dell’Fbi è cresciuto da meno di 10mila a 14mila, con un investimento di struttura, sistemi informatici, e nuove analisi forensi senza precedenti.
Alessandro Filippelli