A Milano ci sono 11 candidati per la poltrona di Palazzo Marino. Secondo i sondaggi, il sindaco uscente del centrosinistra Beppe Sala sarebbe in testa. Seguono il candidato della destra Luca Bernardo e quello del Movimento Cinquestelle Layla Pavone.
I programmi
Sala (centrosinistra) cerca la riconferma, fondando il suo programma sui pilastri del verde e della mobilità sostenibile. Il sindaco uscente vuole una Milano sempre più connessa grazie al rafforzamento del trasporto pubblico locale e all’ampio utilizzo di mezzi green. Luca Bernardo (centrodestra) ha lanciato la sua battaglia contro il degrado e per la sicurezza delle periferie. Il candidato della destra ha promesso che non tollererà occupazioni abusive e prenderà tutti i provvedimenti del caso. Anche Layla Pavone (M5S) ha messo le periferie al centro della sua agenda. Secondo il candidato pentastellato è cruciale rafforzare i servizi sociali di anziani e disabili, soprattutto dei quartieri più periferici.
La strategia
Il sindaco uscente Sala offre agli elettori un’immagine istituzionale e super partes, puntando molto sul voto disgiunto. Evita i leader nazionali, va nelle periferie e incontra le comunità di migranti. Luca Bernardo cerca invece il sostegno dei partiti, attacca spesso il rivale Sala sul degrado delle periferie e si vuole presentare come volto nuovo della politica. Layla Pavone si presenta con il profilo di una donna manager che punta sull’innovazione e il sociale.
Il caso: il candidato gaffeur
Bernardo è stato autore di numerose gaffe nella campagna elettorale. Il candidato del centrodestra, primario in un ospedale, ha affermato di portare spesso la pistola in nosocomio per difesa personale e minacciato di ritirarsi dalla contesa elettorale se i partiti non avessero finanziato la sua campagna. Bernardo ha però rivendicato le sue affermazioni. “Le mie gaffe? Solo una strategia comunicativa: è meglio stupire”, ha detto Bernardo.