Sono usciti a mezzanotte, dopo quasi sei ore di occupazione simbolica. I sindacalisti hanno lasciato la sede della società Ita (Italia trasporto aereo), situata nel quartiere Eur della Capitale. L’occupazione era partita ieri pomeriggio, dopo l’incontro tra l’azienda e i sindacati, terminato con la rottura della trattativa. “Nonostante la disponibilità al dialogo – hanno dichiarato a fine incontro i rappresentanti confederali e tutte le sigle professionali in un comunicato congiunto – la dirigenza ha comunicato che procederà in maniera unilaterale con l’applicazione del regolamento aziendale e l’immediata assunzione a chiamata dei lavoratori”.
Da qui la decisione di non abbandonare il tavolo delle trattative e di dare il via alla mobilitazione permanente e allo sciopero, fino a quando “l’azienda non accetterà di avviare un confronto serio e costruttivo, privo di iniziative unilaterali”. Ma la società non sembra intenzionata a fare retromarcia: “Le proposte pervenute non sono purtroppo accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell’avvio delle operazioni il 15 ottobre”.
Quella di Ita, per i sindacati, è una presa di posizione “grave e incomprensibile”, che chiedono l’intervento immediato del ministero dell’Economia e delle Finanze. “Ci auguriamo che prevalga il buonsenso e che non si esasperino ulteriormente gli animi – spiegano i segretari generali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi – ma che invece ci si renda conto che siamo di fronte al destino di 10.500 lavoratori”.
Come riporta l’agenzia Ansa, la protesta prosegue nella giornata di oggi con un nuovo presidio a Roma, in piazza San Silvestro. I sindacati saranno convocati dalle commissioni parlamentari, che in precedenza avranno ascoltato i vertici Ita. Infine sono previste le assemblee a Fiumicino. dalle ore 15 alle 24.
