Il G20 straordinario sull’Afghanistan si farà. È quanto emerge dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista a Repubblica. Il capo della Farnesina ha precisato che l’incontro è in programma “dopo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York della prossima settimana”.
A margine dell’Assemblea Onu, tra l’altro, “ci sarà un incontro del G20 a livello ministri degli Esteri proprio per preparare il Vertice straordinario tra leader”, puntualizza Di Maio, che poi avverte: “C’è l’urgenza di lanciare una vera Difesa Ue, che preveda anche un coordinamento dell’industria continentale e sia sostenuta da decisioni in politica estera che sfuggano al diritto di veto dei singoli governi”.
L’urgenza è motivata dal ritiro Usa da Kabul e ora dall’accordo Aukus per la fornitura di sottomarini nucleari all’Australia da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna. La difesa sarebbe infatti un passo necessario per avere più peso contrattuale, in quanto di fronte a Stati Uniti o Cina non si può pensare di competere come singolo Paese.
Il ministro ha poi continuato a parlare di sicurezza internazionale e lotta al terrorismo: “Proteggere i paesi limitrofi che rischiano di subire la crisi afghana e fornire assistenza ai rifugiati e agli sfollati in maniera coordinata, garantendo la mobilità e la sicurezza”. Infine, Di Maio ha assicurato che, per tutta la comunità internazionale, il riconoscimento del governo talebano “non è un tema sul tavolo” e che si dovrà portare avanti una profonda collaborazione con la Cina su lotta al terrorismo, cambiamenti climatici e crisi regionali, anche se “per l’Italia non esiste una alleanza alternativa a quella con gli Stati Uniti”.
Intanto nel paese afghano continuano le violenze. Almeno sette soldati pakistani sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con miliziani talebani del Pakistan (che si oppongono a quelli afghani) vicino al confine con l’Afghanistan. Nel conflitto sarebbero morti anche cinque integralisti. Il premier pakistano Imran Khan ha affermato che “se i talebani riescono a formare un governo inclusivo, l’Afghanistan potrebbe avere 40 anni di pace. Ma se le cose vanno male potrebbe esserci il caos”.
L’intera nazionale di calcio femminile dell’Afghanistan intanto è arrivata in Pakistan con i familiari, in cerca di un rifugio. Le giocatrici e le loro famiglie, in tutto 115 persone, sono state accolte da un funzionario della Federcalcio pakistana. Il ministro federale per l’informazione, Fawad Chaudhry, ha dato il benvenuto alla squadra.