Il quadro epidemiologico del paese è in lieve miglioramento. Nella bozza pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità gli indici che monitorano l’andamento della pandemia restituiscono un quadro confortante. Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid è in lieve diminuzione al 5,8%, con il numero di persone ricoverate in calo di 9 unità, in riduzione da 563 a 554. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente, assentandosi al 7,2% della capienza. Il numero di persone ricoverate in questi reparti si è ridotto nell’ultima settimana da 4.307 a 4.165.
Contestualmente continua a calare l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che è stato pari a 0,85, rientrando nel range 0,83 – 0,95, al di sotto quindi della soglia epidemica di rischio, oltre che in discesa rispetto alla settimana precedente, quando il valore era pari a 0,92. In diminuzione anche l’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti, uno degli indicatori decisionali chiave, che passa da 64 della scorsa settimana a 54 di quest’ultima.
Tuttavia ancora quattro tra regioni e provincie autonome vengono considerate a rischio moderato (Abruzzo, Molise, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento), rispetto alle tre di settimana scorsa. Il quadro rimane in ogni caso positivo perché la tendenza generale è in miglioramento anche in queste zone, infatti non è presente nessuna allerta di resilienza, tranne per la provincia autonoma di Bolzano.
A supporto della situazione epidemiologica, che si può definire cautamente positiva, le parole del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Sergio Brusaferro, che definisce l’Italia “ben collocata” a fronte di “una circolazione virale più bassa rispetto ad altri paesi”. Il merito, ricorda Brusaferro, è del “mantenimento delle misure di contenimento e protezione, mai dismesse anche durante l’estate, e del fatto di aver raggiunto buoni livelli di copertura vaccinale, anche se migliorabili soprattutto nelle fasce d’età più alte”.