Nuovo governo in Afghanistan. Il premier è nella lista Onu dei terroristi
A più di venti giorni dalla presa di Kabul, i talebani hanno ufficializzato la formazione di un nuovo governo che guiderà l’Afghanistan. L’annuncio, ormai atteso da giorni, è arrivato direttamente dal portavoce Zabihullah Mujahid. Il ruolo di primo ministro verrà affidato a Mohammad Hassan Akhund, che in passato è già stato leader dei talebani oltre che ministro degli Esteri negli anni del primo governo degli studenti coranici tra il 1996 e il 2001. Ma Mohammad Hassan non è noto solamente per i suoi precedenti incarichi. Il neo primo ministro, infatti, figura nella lista dell’Onu di persone designate come “terroristi o associati a terroristi”.
Il suo vice sarà il mullah Abdul Ghani Baradar, co-fondatore dei talebani e negoziatore con gli Usa a Doha. Nato nel 1968, ha combattuto contro i sovietici negli anni ‘80 ed è considerato il leader e l’artefice della vittoria militare del 1996 che permise agli studenti coranici di salire al potere. A sedere nel nuovo governo, tra gli altri, saranno anche il mullah Yaqoub, ministro della Difesa, e Qari Din Hanif, a capo del dicastero dell’Economia. Tra le fila del nuovo esecutivo figurano anche il figlio del mullah Omar, il mullah Yaqoub, a cui andrà il ministero della Difesa, e Serajuddin Haqqani, leader dellae omonima rete alleata dei talebani , che sarà il prossimo ministro degli Interni.
“Vogliamo buoni rapporti con tutti i Paesi, anche con quelli che combattevano contro di noi”, ha annunciato il portavoce Zabihullah Mujahid. Nonostante queste parole, le reazioni internazionali sono state tutt’altro che ottimiste. “Questo governo, con un premier nella lista dei terroristi, non è un buon segnale per la comunità internazionale”, ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio.
Il Dipartimento di Stato statunitense si è detto “preoccupato dai precedenti di alcuni membri”. “Siamo disposti a mantenere le comunicazioni con il nuovo governo e i leader afghani”, ha invece dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin riguardo un possibile riconoscimento dei talebani da parte di Pechino.