La Lega in bilico tra maggioranza e opposizione. Ieri mattina, insieme a tutte le altre forze che sostengono il premier Mario Draghi, il Carroccio aveva ritirato i suoi emendamenti sul decreto Green Pass. Nella stessa giornata, però, è arrivato il voto alla Camera da parte dei parlamentari leghisti a favore degli emendamenti proposti da Fratelli d’Italia. Sulla soppressione totale del lasciapassare verde si sono astenuti, mentre si sono esposti contro l’imposizione nei ristoranti al chiuso. Con il voto segreto si sono registrati 270 no contro 134 sì e 4 astenuti, molto di più rispetto ai numeri della minoranza.
Le parole di Matteo Salvini. Il leader della Lega sostiene che tutto l’esecutivo sapesse della decisione di votare a fianco dell’opposizione. L’ex ministro dell’Interno ha anche rivelato che il presidente Mario Draghi lo avrebbe rassicurato sulla non estensione del Green Pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato. In un’intervista al Corriere della Sera Salvini ha spiegato le motivazioni della scelta: “Tutti erano informati di tutto. Alla fine noi votiamo tre o quattro emendamenti. Abbiamo ritirato i nostri perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione”. Gli fa eco il deputato Claudio Borghi, sostenendo la necessità di “concentrare tutta l’attenzione sugli emendamenti”.
Le reazioni. Ma dai rispettivi alleati e avversari all’interno dell’esecutivo sono piovute critiche. Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha parlato di “gravissimo atteggiamento della Lega, che dimostra irresponsabilità. Non ha a cuore la salute degli italiani e non è un partner di governo affidabile”. Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è detto “preoccupato per la stabilità del governo. Se si creano fibrillazioni è evidente che si impensierisce la serenità del percorso”. Il capogruppo di LeU Federico Fornaro ha aggiunto: “La Lega scelga da che parte stare: se con i no vax o con la stragrande maggioranza degli italiani”, mentre dall’opposizione Giorgia Meloni si è detta “contenta”.
L’iter del Green Pass. Intanto il decreto potrebbe approdare al Consiglio dei ministri nella giornata di giovedì, dopo la ripresa dei lavori alla Camera questa mattina. Il testo sulle norme del Green Pass, sulla proroga dello stato di emergenza nazionale e sugli standard sanitari per le colorazioni delle regioni, scadrà il 21 settembre. Martedì 14, dalle 15,30, è previsto l’arrivo sui banchi del Senato, confermato dal calendario dei lavori approvato dai capigruppo.
Terza dose. Nel frattempo il Comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sta vagliando l’ipotesi del richiamo della vaccinazione anti-Covid. L’orientamento sembra essere favorevole per la terza dose ai soggetti immunodepressi e il via libera potrebbe arrivare già in giornata. Tuttavia sono ancora in corso le discussioni.