I raccolti di frutta italiani nel 2021 registrano un calo del 27 per cento della produzione nazionale, pari a circa un frutto su quattro. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, dal titolo “2021, l’anno nero della frutta Made in Italy”, diffusa in occasione del Macfrut di Rimini, il salone della frutta e verdura.
La causa, secondo Coldiretti, è da rintracciare nel cambiamento climatico. Il 2021, infatti, è stato “segnato in media da quasi sei eventi meteo estremi al giorno”, che tra primavera ed estate “hanno prima danneggiato le fioriture e poi i frutti con raccolti scesi al minimo da inizio secolo”. Si tratta di un calo trasversale a tutte le tipologie di frutti, sottolinea la Coldiretti, primi tra tutti pere e pesche, diminuite rispettivamente del 69 e 48 per cento, per arrivare a ciliegie e mele, con il 20 e il 12 per cento in meno.
Tutto ciò ha determinato “una situazione drammatica” sia per i produttori che per i consumatori, nonostante il consumo di ortofrutta sia diventata la prima voce di spesa degli italiani, con la più alta propensione al consumo dell’Unione europea. Il settore ortofrutticolo garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, il 40 per cento del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro l’anno tra fresco e trasformato, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati.
Per tutelare questo settore occorrono quindi adeguate misure di gestione del rischio ed è necessario, come ha dichiarato il presidente dell’associazione, Ettore Prandini, “sostenere l’adesione delle aziende agricole a questi strumenti”, dato che, a oggi, “meno del 20 per cento della produzione lorda vendibile agricola risulta assicurata”.