In Italia sono quasi 100mila i ricorsi in attesa di giudizio, a fine 2020, per le cause in materia di immigrazione. E’ quanto emerge da un report pubblicato dal Sole24ore.
La maggior parte dei ricorsi riguarda i dinieghi della protezione internazionale decisi dalle commissioni territoriali del ministero dell’Interno, nei confronti degli stranieri che chiedono asilo. La denuncia parte dai magistrati, presidenti delle sezioni specializzate in materia d’immigrazione, che registrano nei tribunali una situazione allarmante. Nelle scorse settimane sono state inviate due note (al Csm e al ministero della Giustizia) per trovare delle soluzioni, dal momento che «le risorse sono ampiamente insufficienti a far fronte alle sopravvenienze del settore».
Il percorso dei cittadini afghani a cui è stato riconosciuto in tempi brevi lo stato di rifugiati è un’eccezione, di norma il 60% delle domande di richiesta d’asilo vengono bocciate e il ricorso dura circa 3 anni.