“Il Patto di Stabilità va riformato e probabilmente sarà sospeso fino a inizio 2023”. Così ha detto stamattina il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni in un intervento alla Corte dei conti francese. “La Commissione” – dichiara il Commissario – “ufficializzerà la sua posizione entro fine maggio, attraverso il Pacchetto Primavera del semestre europeo”.
La priorità dell’organo esecutivo dell’Unione fino al 2022 sarà il “sostegno all’economia perché non siamo fuori dalla crisi. Qualsiasi ritiro prematuro delle misure di sostegno potrebbe ritardare la ripresa”, anche se è necessario procedere attraverso “azioni più mirate e meno costose per le finanze pubbliche”. Per Gentiloni non è urgente ridurre il livello del debito pubblico perché grazie ai tassi di interesse bassi “il costo del finanziamento del debito è basso per tutti gli Stati membri”. Gli Stati dovranno “uscire dal debito attraverso la crescita”, favorita dal Recovery fund, che “svolgerà un ruolo chiave. Negli anni a venire l’Unione Europea dovrà consentire investimenti pubblici significativi”.
La crisi dell’economia europea “è più profonda rispetto a quella che c’è negli Stati Uniti ed è probabile che questo divario si allarghi in futuro”, ammette Gentiloni. Il ritiro delle misure di sostegno economico dovrà essere “graduale e coordinato”. Per l’ex premier questo è l’unico modo per “evitare il ripetersi degli errori del passato e rischiare un aumento dei fallimenti, oltre che la perdita di posti di lavoro”. Il commissario nel suo intervento, ha poi citato il “debito buono” di Mario Draghi: “la sostenibilità dei debiti dipende da ciò che finanziano. Se il debito finanzia il futuro allora è ‘buon debito’ e quindi sostenibile”.