Si chiude oggi il vertice della Nato a Bruxelles, che ha visto il riavvicinamento degli Stati Uniti all’Alleanza atlantica, ma acuisce la tensione tra Occidente da una parte e Russia e Cina dall’altra.
Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha parlato dell’importanza di “contrastare l’aggressività” cinese su tutti i fronti dopo che l’Unione europea è intervenuta nei giorni scorsi sanzionando Pechino per la repressione della minoranza musulmana degli Uiguri. Il gesto però non è stato spalleggiato dalla Nato, che ha nominato esplicitamente solo la Russia come Stato da contrastare.
Intanto il presidente cinese Xi Jinping, dopo il summit con Blinken della scorsa settimana, ha accusato la Casa Bianca di voler aprire una nuova Guerra fredda. Xi ha subito cercato l’appoggio della Russia di Vladimir Putin, in modo da potersi difendere dalle sanzioni dell’Europa e dagli attacchi del presidente statunitense Biden. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha inoltre attaccato l’Unione europea. “L’Ue si permette solo di diffamare e di imporre in modo arbitrario delle sanzioni basate su false informazioni e bugie, – ha dichiarato – ma non consente ai cinesi di rispondere o reagire”.
Blinken ieri ha anche riportato anche il pensiero del presidente statunitense Joe Biden rispetto al gasdotto Nord Stream 2, l’opera che vuole aumentare sensibilmente il gas naturale da trasferire dalla Russia alla Germania. Blinken l’ha definita “una cattiva idea per l’Unione europea e per gli Stati Uniti”. La Casa Bianca ha cercato il dialogo, ma si è scontrata con il governo di Berlino, che vuole portare a termine i lavori per il gasdotto.
Anche il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha incontrato ieri il segretario di Stato americano Blinken, il quale ha definito l’Italia “un amico e un alleato chiave”. “La cooperazione tra Stati è fondamentale – ha spiegato Di Maio – e la Libia per noi è una priorità in quanto il grande problema legato ai flussi migratori può aumentare o peggiorare”. Necessario è quindi “garantire la stabilità della Libia anche con un maggior impegno da parte degli Stati Uniti”.