Una spinta alla formazione dei magistrati e la revisione della prescrizione. Sono i principali provvedimenti che il ministro della Giustizia Marta Cartabia propone per una riforma del sistema giudiziario italiano e del Consiglio superiore di magistratura.
Al vaglio l’ipotesi di una periodica valutazione sulla formazione delle toghe, sia per neo candidati che per chi svolga già ruoli direttivi negli uffici giudiziari. Queste le linee guida che Cartabia ha presentato in commissione Giustizia alla Camera, sottolineando la necessità di corsi obbligatori e più lunghi di quelli attuali, che coinvolgano anche i profili organizzativi dell’amministrazione della giustizia e “testimoni esterni al circuito giudiziario”.
Sul nodo della prescrizione si cerca un punto d’incontro al fine di limitare la chiusura dei procedimenti a causa dei ritardi. Sono tre le ipotesi sul tavolo con per tentare l’accordo tra i partiti. In primis si propone di ancorare la prescrizione ai diversi gradi di giudizio, dando un tempo limite per impugnazioni e celebrazione. Ma si valuta anche di trasferire il congelamento della prescrizione alla Cassazione. Una terza ipotesi è l’approvazione di un’ampia legge delega come soluzione finale.
Oggi si è svolto il plenum del Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha approvato la proposta della ministra Cartabia per la Procura europea con cui si individuano numeri e distribuzione dei procuratori distrettuali. L’istituzione della Procura europea è uno “strumento di grande efficacia investigativa e giudiziaria nei confronti della grande criminalità transnazionale” – ha dichiarato il vice presidente del Csm David Ermini durante il plenum, aggiungendo che il primo banco di prova sarà il Recovery Plan, che con il massiccio flusso di risorse europee “risveglierà appetiti criminali su cui scrupolosa dovrà essere la vigilanza”.