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“Forniti dati obsoleti”

AstraZeneca, dubbi dagli Usa
“Forniti dati obsoleti”

Merkel pronta a chiudere i supermercati

Continuano le tensioni per Sputnik V

di Andrea Noci23 Marzo 2021
23 Marzo 2021

A nurse holds a vile of the AstraZeneca vaccine against COVID-19 during the inoculation of patients at a private medical practice as part of a pilot project in the state of Brandenburg during the coronavirus pandemic in Senftenberg, Germany, 03 March 2021. Several German states are allowing vaccinations against COVID-19 to begin in a limited number of private medical practices with the aim of expanding venues that offer the vaccines beyond the current mass vaccination centers. While Germany's vaccination rollout has been hampered by less than anticipated shipments of vaccine, the volume of shipments has begun increasing, leading to higher weekly numbers of vaccinations. ANSA/Sean Gallup / POOL

Secondo le autorità di controllo statunitensi AstraZeneca avrebbe presentato dati obsoleti sul suo siero. Proprio su questo vaccino Angela Merkel ha dichiarato di sostenere la Commissione europea nella decisione di bloccare l’export qualora non venissero rispettate le consegne. Intanto su un altro vaccino, quello russo, continuano le divergenze tra Russia e Unione europea.

AstraZeneca e i dati obsoleti
La notizia arriva dopo che ieri un’indagine condotta proprio negli Usa sul vaccino di ne aveva assicurato l’efficacia e la sicurezza. A renderlo noto è stato l’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie (NIAID) secondo cui AstraZeneca potrebbe avere incluso dati non aggiornati nell’informativa inviata alle autorità americane. Alla casa farmaceutica è stato chiesto perciò di lavorare con le autorità Usa per «garantire che siano resi pubblici dati più accurati e aggiornati». FDA (Food and Drug Administration) e ai CDCP (Centers for Disease Control and Prevention) nel frattempo stanno conducendo una revisione dei dati indipendente. A questi due organismi spetterà l’ultima parola.

La Germania verso la linea dura 
I problemi del siero di Oxford non si limitano agli Stati Uniti. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato in mattinata di sostenere le pressioni esercitate sul laboratorio britannico dal presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, se la casa farmaceutica non dovesse rispettare tempi e modi di consegna del vaccino nel Vecchio continente.
Per altro, la Germania è ancora in piena pandemia e Merkel avrebbe raggiunto un accordo per un lockdown ancora più duro. Secondo indiscrezioni del quotidiano tedesco Der Spiegel, è probabile la chiusura totale dei negozi, compresi i supermercati, per almeno 5 giorni nella prima settimana di aprile.

Tensioni per Sputnik V
Continuano le polemiche anche sul preparato di Mosca. Vladimir Putin e il presidente del consiglio europeo Charles Michel hanno appena avuto un incontro per chiarire le divergenze. Ieri infatti il commissario all’industria Ue Breton aveva affermato che «l’Europa non ha bisogno dello Sputnik». Pronta la risposta di Putin: «Quali interessi stanno difendendo queste persone? Quelli dei cittadini europei o quelli di qualche azienda farmaceutica?».

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