Il segretario del Pd Enrico Letta ha incontrato ieri il premier Mario Draghi. Il colloquio, atteso da tempo, è durato circa un’ora. I due hanno affrontato diversi temi: dall’Europa alle politiche economiche di rilancio e di metodo. Il nuovo segretario del Pd ha spiegato che “l’arrivo di Draghi nel Consiglio europeo è il segnale di un’Italia che può giocare un ruolo chiave”.
Domani Letta incontrerà Giuseppe Conte, per il quale ha espresso grande stima durante l’assemblea di questa mattina del gruppo del Partito Democratico alla Camera. Previsto in giornata anche un incontro con il presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
Rimangono, intanto, le frizioni all’interno del Pd, dove manca ancora un accordo sulla richiesta di Letta di eleggere due donne come capigruppo in Parlamento al posto di Graziano Delrio e Andrea Marcucci. La scelta è stata accolta positivamente da Graziano Delrio che ha dichiarato: “Se serve mi faccio da parte. Dobbiamo aiutare il segretario nel suo lavoro”. Mentre Marcucci chiede che non ci siano imposizioni.
A mettersi di traverso è stata Base Riformista che al termine di un vertice a Palazzo Madama ha confermato la fiducia all’attuale capogruppo Andrea Marcucci. Oggi ha ribadito in una lettera al segretario dem: “Questa scelta la faremo tutti insieme, rivendicando la nostra autonomia”
Restano, poi, sul tavolo dei temi fondamentali come lo ius soli, le candidature per le elezioni amministrative, il rientro dei transfughi e il voto ai sedicenni. “In Europa la questione di genere è cruciale, la diversità rende più credibili, moderne, innovative le classi dirigenti”, ha ribadito Letta prima della riunione con i suoi deputati.
