Un milione di dosi di vaccino Pfizer verrà distribuito oggi in 214 strutture sanitarie italiane. Il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, ieri in riunione con il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha fatto sapere che si tratterebbe del “lotto più importante tra quelli consegnati finora nel mese di marzo” che consentirà di “dare impulso alla campagna vaccinale nazionale”.
A beneficiare delle somministrazioni del vaccino statunitense saranno inizialmente le persone anziane e quelle più vulnerabili. Alla fine del primo trimestre i vaccini consegnati alle Regioni saranno oltre 14 milioni.
Rispetto a quanto previsto per il primo trimestre dalla tabella delle forniture del piano vaccini, mancherebbero all’appello solo 1,5 milioni di dosi. Sono quelle già annunciate da AstraZeneca a causa del blocco dell’export da Stati Uniti e India.
Più fonti diplomatiche europee fanno sapere che l’ambasciatore britannico Tim Barrow è a Bruxelles in questo momento per trattare con la Commissione europea e cercare una soluzione sulla distribuzione dei vaccini di AstraZeneca.
Coordinamento Stato-Regioni
Alla riunione, convocata ieri, con il premier e il commissario erano presenti anche il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a cui nel pomeriggio si è aggiunta la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini. Con loro si è discusso della necessità di migliorare il più possibile l’aspetto logistico e il coordinamento tra Stato e Regioni. Obiettivo: evitare ritardi nella somministrazione dei vaccini con la Protezione civile e la Difesa pronte ad intervenire nelle zone più critiche. Secondo Palazzo Chigi sarebbero almeno tre le regioni in difficoltà perché con medie di vaccinazioni al di sotto di quella nazionalem che è dell’82%. Si tratta di Sardegna, Abruzzo e Calabria. La soluzione sostenuta dal governo consisterebbe in un sistema unico di prenotazioni messo a disposizione da Poste Italiane.
Caos prenotazioni in Lombardia
Dopo i problemi riscontrati nei giorni scorsi con l’azienda Aria, che gestisce le prenotazioni dei vaccini in Lombardia, il governatore Attilio Fontana ha deciso di far saltare i vertici del consiglio d’Amministrazione della società.
“I disservizi informatici che si sono registrati durante la campagna vaccinale, recentemente a Como, Cremona e in Brianza, hanno creato disagi a molti nostri cittadini – ha detto in conferenza stampa – e inficiato il lavoro di tutti gli operatori, sanitari e non”.
Già in settimana la gestione del sistema delle prenotazioni passerà alla piattaforma gratuita Poste italiane.
Caso Veneto
Se non c’è stata vaccinazione non ci può essere lo stipendio: lo ha deciso il giudice di Belluno Anna Travia respingendo le richieste di due infermieri e otto operatori sociosanitari che avevano rifiutato di sottoporsi alla somministrazione della dose lo scorso febbraio e che per questo erano stati sospesi dal lavoro. I sanitari, dipendenti di due case di riposo del Bellunese, all’indomani del rifiuto erano stati messi in ferie forzate dalla direzione della rsa e sottoposti alla visita del medico del lavoro.