Si è tenuta questa mattina la riunione tra governo e capigruppo della maggioranza sul decreto Sostegni. All’incontro in videoconferenza hanno preso parte, tra gli altri, i ministri dell’Economia Daniele Franco e dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. L’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri è attesa per domani, ma si temono ritardi per lo scontro su alcuni nodi cruciali.
Intanto è pronto lo schema del decreto da 32 miliardi, suddiviso in quattro capitoli: indennizzi alle imprese e stralcio cartelle, piano vaccinazioni, interventi a sostegno degli enti locali e del trasporto pubblico locale e, infine, il capitolo lavoro. Al centro, temi quali l’abolizione della plastic tax e della sugar tax, il sostegno alle compagnie aeree e alle attività turistiche ed economiche legate alla montagna. E ancora, un occhio di riguardo alle famiglie, con l’estensione del bonus babysitter per i genitori in smartworking.
Il nodo della sanatoria fiscale e la proroga al blocco dei licenziamenti restano però i punti più controversi. In prima linea si sono schierati i sindacati, che chiedono un confronto con il premier Draghi su entrambe le tematiche. A far discutere è principalmente lo stralcio delle cartelle esattoriali, misura che nella bozza del decreto prevede la prescrizione fiscale degli atti relativi a contravvenzioni, tributi e tasse fino a 5 mila euro, per il periodo 2000-2015. “È il momento di combattere l’evasione fiscale anche con le tecnologie digitali e di avviare la riforma fiscale e non di mascherati condoni fiscali”, avvertono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
Anche la tutela dei lavoratori resta una priorità per i sindacati, che spingono sull’urgenza di prorogare il blocco dei licenziamenti per tutta la durata dell’emergenza sanitaria.