Gli Usa pensano già al mondo post-Covid con il piano di aiuti da 1900 miliardi di dollari firmato in questi giorni nello studio Ovale, dopo l’approvazione al Congresso.
Si tratta di uno degli interventi sociali più importanti dagli anni ‘60. Oltre la metà del pacchetto sarà destinato alle famiglie, tramite la proroga fino a settembre di sussidi per disoccupazione da 300 dollari a settimana. Sarà esteso il credito d’imposta per i figli a carico e un nuovo pagamento diretto da 1400 dollari a persona, con tetti di reddito da 75 mila dollari per i single e fino a 150mila dollari per le coppie.
Il piano prevede anche 350 miliardi di dollari di aiuti ai Governi locali e agli Stati federali, con 130mila dollari per le scuole, 49mila per rafforzare la ricerca contro il Covid e 14 mila per la distribuzione dei vaccini. Manca, rispetto la bozza iniziale, l’aumento del salario minimo da 7,25 dollari a 15 dollari l’ora. Nel piano è previsto un maggiore aumento delle tasse per le imprese al fine di finanziare la lotta al Covid e favorire una rapida ripresa.
Il presidente Joe Biden si dice soddisfatto di questa manovra con una forte impronta sociale ed economica. Il piano contro la crisi provocata dalla pandemia ha l’obiettivo di riattivare i mercati e portare a segnali di ripresa economica incoraggianti. Positive le stime del Fondo Monetario Internazionale che prevede un aumento del Pil americano fra il 5% e il 6% in tre anni, aiutando in parte la ripresa economica mondiale.
Gioca un importante ruolo anche l’accelerazione sui vaccini: è stato già vaccinato il 10% della popolazione americana con un ritmo di 2 milioni e 100 mila dosi al giorno.
Dopo avere ordinato 100 milioni di dosi da Johnson & Johnson, Biden ha annunciato che ci saranno abbastanza vaccini per gli USA e che a quel punto sarà prioritario condividere con il resto del mondo le scorte rimanenti.