L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) dovrebbe dare domani l’autorizzazione per il vaccino Janssen di Johnson & Johnson. Alcune indiscrezioni dell’agenzia stampa Reuters parlavano di ritardi nella consegna delle dosi concordate con l’Unione europea, ma la casa farmaceutica ha prontamente smentito.
Johnson & Johnson, in un comunicato rilasciato ieri sera, ha infatti detto che si impegna “a fornire 200 milioni di dosi nel 2021”. La fornitura destinata all’Ue nel secondo semestre dell’anno è di 55 milioni di dosi.
Sul vaccino russo Sputnik, intanto, i rapporti tra Unione europea e Cremlino sono sempre più tesi. La Russia chiede infatti le scuse pubbliche da parte dell’Ema, che ha parlato di “roulette russa” in merito al vaccino di Mosca. Si tratta di “una affermazione scorretta”, ha dichiarato Dmitrij Peskov, portavoce del presidente russo Putin.
Per Bruxelles, il vaccino Sputnik non rientra tra le strategie Ue. “Non dobbiamo lasciarci ingannare dalla Cina e dalla Russia, regimi con valori meno desiderabili dei nostri”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Nonostante ciò, l’Italia ha firmato il primo accordo dell’Eurozona con il Fondo governativo russo: la società italiana ADIENNE Pharma&Biotech inizierà la produzione del vaccino a partire da luglio 2021. Ma dall’Ue fanno sapere che “la produzione Sputnik in Italia è irrilevante”, sminuendo la notizia.
Roma però non è sola a voler produrre il vaccino russo in Europa. Come confermato da fonti del ministero della Salute spagnolo, anche Madrid è pronta a candidarsi. Il quotidiano El Pais riferisce che l’Agenzia spagnola per i medicinali è in trattative con diverse aziende adatte alla produzione.
Dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, arriva intanto l’annuncio di un accordo con Pfizer – BioNTech. Il nuovo contratto “offrirà agli Stati membri un totale di quattro milioni di dosi entro la fine di marzo che verranno fornite in aggiunta alle consegne già previste”.