Sono state annullate tutte le condanne inflitte all’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Il verdetto emesso dal giudice della Corte suprema Edson Fachin ha di fatto dichiarato l’incompetenza del tribunale federale di Curitiba, titolare dell’inchiesta (stile Tangentopoli) Lava Jato.
Il 75enne Lula da Silva, dopo 580 giorni di carcere, riacquista così i diritti politici e la possibilità di correre alle elezioni presidenziali nel 2022. Un sondaggio, uscito proprio nella giornata di ieri, mostrava che se Lula si fosse candidato avrebbe ottenuto il 50% dei voti.
La procura federale di Curitiba probabilmente farà ricorso contro la decisione del giudice Fachin. Il presidente argentino Alberto Fernandez si è intanto rallegrato con l’ex capo di Stato del Brasile, affermando che le condanne emesse avessero solamente lo scopo di “perseguitarlo ed eliminarlo dalla carriera politica”.