Si allunga ulteriormente di 45 giorni la custodia cautelare del giovane studente dell’Università di Bologna Patrick George Zaki. A riferire la decisione assunta ieri dal Dipartimento terrorismo egiziano è l’organizzazione per la difesa dei diritti umani Eipr, per cui lo studente lavorava prima dell’arresto. Un verdetto che arriva con un giorno di anticipo rispetto a quanto previsto dall’udienza di ieri.
Prigioniero nel suo Paese da ormai tredici mesi, Zaki stava rientrando in Egitto, dalla sua famiglia, quando è stato fermato con l’accusa di propaganda sovversiva per alcuni post su Facebook che il giovane nega gli appartengano.
“Mi pare evidente che le autorità egiziane intendano accanirsi, usando tutto il tempo previsto dalla legge per tenere in carcere un innocente, ossia il limite dei due anni per il rinnovo della detenzione cautelare”, tuona Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, che subito dopo lancia un appello al governo italiano, alla Farnesina e a tutte le istituzioni affinché intervengano subito.