A un anno esatto dall’ultimo evento dal vivo, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo scendono in 20 piazze italiane per protestare contro la situazione precaria del loro settore dall’inizio della pandemia.
L’iniziativa è stata promossa dalla Rete intersindacale professionisti spettacolo e cultura per chiedere “la tempestiva convocazione di un Tavolo Interministeriale con la presenza del Ministero del Lavoro, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero per i beni e le attività culturali”. Richiesti anche lo sblocco immediato e la conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso, oltre a forme di finanziamento a sostegno delle piccole e medie imprese che si occupano di cultura e spettacolo.
Fra gli appuntamenti più rilevanti la manifestazione davanti la Prefettura di Genova, dove i lavoratori dello spettacolo aderenti a Fistel Cisl e Uilcom hanno eseguito l’Inno di Mameli. I musicisti, tutti del teatro Carlo Felice, hanno chiesto la riapertura di teatri e sale da concerto. Al momento una delegazione è stata ricevuta in prefettura. “Questo è un mondo solo: cinema, teatro e tutto ciò che gira attorno al mondo dello spettacolo è qui. Il messaggio che deve arrivare è che questo settore può e deve ripartire immediatamente”. Lo ha chiarito Franco Ippolito, segretario generale Fistel Cisl Liguria, sottolineando l’urgenza di mettere in campo tutti gli interventi economici e legislativi sui quali “fino a oggi la politica ha procrastinato”.
Tensione a Torino, dove la famosa circense Katiuscia Medina ha minacciato di occupare l’autostrada con i camion della compagnia se le proteste rimanessero nuovamente inascoltate. “Se la Regione e il governo non ci ascoltano – la provocazione di Medina – dovremo fare loro capire che così non si può proseguire”. A Roma previsti due incontri, alle 14:00 davanti al Teatro Argentina e alle 15:30 in Piazza Montecitorio.