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Facebook e Australia
trovato accordo sulle news
sblocco nei prossimi giorni

Finisce il lungo braccio di ferro

sulla legge per pagare gli editori

di Niccolò Pescali23 Febbraio 2021
23 Febbraio 2021

Facebook annuncia la revoca del blocco alle news in Austsralia. Nei prossimi giorni per i cittadini australiani sarà possibile vedere contenuti di attualità sulla piattaforma social statunitense. Lo stallo è stato sbloccato dopo un confronto tra il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg e il governo di Canberra, che ha accettato di modificare la legge volta a costringere i giganti della tecnologia a pagare i media per la ripresa delle loro notizie. Il ministro delle Finanze australiano Josh Frydenberg e l’amministratore delegato di Facebook Australia, Will Easton, hanno dichiarato di aver trovato un compromesso su uno dei punti chiave di questo testo, a cui i giganti statunitensi del settore sono fortemente contrari.

Paul Fletcher, ministro delle telecomunicazioni, ha confermato oggi le modifiche concordate, aprendo la strada all’approvazione della legge entro la settimana. “Questi emendamenti forniranno maggiore chiarezza sulla maniera in cui opererà il codice di condotta – specifica Fletcher- rafforzando la struttura per assicurare che la produzione di news sia remunerata equamente”. Tra le modifiche fatte dall’Australia c’è anche un meccanismo per l’arbitrato dell’offerta finale. “Abbiamo concordato una soluzione che ci permetterà di sostenere gli editori che noi scegliamo, inclusi quelli minori e locali – dichiara Brown dopo l’accordo- il governo ha chiarito che noi potremo mantenere la capacità di decidere quali notizie compaiono di Facebook, non essendo soggetti a negoziati obbligatori”.

Si tratta di un cambiamento radicale sul trattamento e la remunerazione delle notizie da parte dei giganti del web. Anche l’Europa è determinata ad imporre alle multinazionali regole più severe: è arrivata al Parlamento europeo una proposta, sul modello di quella australiana, che mira a emendare le nuove direttive sui servizi digitali per imporre ai colossi del tech di pagare per le news che sfruttano. La vice presidente Ue Margrete Vestager, in prima linea sulla questione, ha annunciato l’impegno dell’Unione per “stabilire chiaramente ciò che un’azienda può e non può fare” sul web.

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