Dopo le indicazioni di Draghi in Senato, prende forma il nuovo piano vaccinale italiano: addio alle primule, con le somministrazioni che saranno in caserme e palazzetti; 300mila volontari si occuperanno della dispensazione con l’obiettivo di arrivare a quota mezzo milione di vaccinazioni al giorno da aprile. Via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni di età in buone condizioni di salute. Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì prossimo.
La campagna vaccinale, però, procede ancora lentamente. La Fondazione Gimbe ha evidenziato che “sono arrivate solo un terzo delle dosi attese nel primo trimestre e solo 6 over 80 su 100 hanno avuto almeno una dose di vaccino”. Si tratta di percentuali molto lontane dal target raccomandato dalla Commissione Europea per questa fascia di età.
Intanto da stanotte a mezzanotte, come spiega l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato nel Lazio sono partite le prenotazioni riservate ai docenti ed il corpo scolastico di scuole e università. Da stamattina invece sono iniziate le somministrazioni AstraZeneca agli operatori under 55 del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale e del Comune di Fiumicino, oltre che per il Corpo dei vigili del fuoco e in Lombardia ha preso il via questa mattina la fase 1 Ter della campagna vaccinale, quella che vede coinvolti gli ultraottantenni ai quali sarà somministrata la prima dose Pfizer.
Resta ancora alta la preoccupazione per la diffusione delle varianti del virus, per questo l’Istituto superiore di sanità ha avviato un’indagine per la rilevazione delle varianti inglese, brasiliana e sudafricana. Verrà condotta per stabilire una mappatura sul territorio italiano del grado di diffusione e si considereranno quattro macroaree regionali.