“C’è un momento in cui bisogna deporre l’ascia di guerra, lavorare insieme e pensare all’occupazione”. Con queste parole, pronunciate stamattina a Radio Capital, il leader della Lega Matteo Salvini spegne le polemiche nella nuova maggioranza.
Un passo indietro rispetto ai ripetuti scontri degli ultimi due giorni: la Lega si era scagliata contro il ministro della Salute Roberto Speranza e il suo consigliere Walter Ricciardi per la proroga del blocco agli impianti sciistici e per la richiesta di un nuovo lockdown. Ma questa mattina il capo del Carroccio annuncia il suo sostegno a Speranza che “ha vissuto un anno sotto pressione – e continua – credo che il Cts sarebbe da rimpolpare e rinforzare con energie nuove”.
Già il faccia a faccia di ieri sera alla Camera tra Salvini e il leader del Pd Nicola Zingaretti ha segnato una prima inversione di rotta. “Abbiamo parlato di lavoro, del prossimo blocco dei licenziamenti”, dice Salvini alla fine di una giornata molto tesa. Il leader leghista è pronto a confrontarsi anche con i leader degli altri partiti della maggioranza. Così i vertici tra i leader potrebbero diventare la “camera di compensazione” della larghissima maggioranza.
Intanto c’è ancora aria di crisi nel Movimento 5 Stelle. Un gruppo di attivisti lancia un appello online per tornare a votare su Rousseau. Una petizione che denuncia la “incommensurabile perdita” dell’addio di Di Battista e chiede un nuovo voto “sulla base di un quesito onesto, sincero, veritiero e reale sul ruolo del M5s nel Governo”. A finire nel mirino del Movimento non c’è solo “l’attuale Capo Politico pro tempore” ma anche le “responsabilità personali” di Crimi e del Comitato di garanzia, “colpevoli” di avere avallato una “consultazione ingannevole che rischia di incidere in modo importante sulla nostra azione politica e sulla nostra compattezza”.